venerdì 4 luglio 2008

sera

Cape Cod-4 luglio 2008
Sera.

Doveva esserci una grande cena, grandi preparativi, spesa famigliare, grandi pulizie. Alla fine ci siamo ritrovati in otto, io, Herine, Dan, Lana, Sharon, e i genitori di Dan. Lunghi silenzi. Sharon sempre nervosa. Lana particolarmente silenziosa. Dan provato dalla serata. Gli invitati che a causa della figlia, Amy non si sono presentati…Strana serata. Ho parlato moltissimo con Herine, è molto carina, ci stiamo insegnando a vicenda, rispettivamente l’italiano e l’inglese. I genitori di Dan mi hanno invitato da loro. Stò estendendo le mie possibilità nel mio progetto di viaggio. Mi sento aperta alle cose, una sorta di spugna.
Laviamo i piatti io e Herine e intanto chiacchieriamo. Sharon esce di casa con il muso e sbattendo la porta. Lana sparisce. Dan non si alza dal divano. Torno nella mia casetta e Sharon mi raggiunge e inizi a dirmi che Herine la odia e ha rovinato la sua famiglia. Herine è la ragazza di Dan. Io la ascolto e le dico che non credo che Herine la odia, e lei mi risponde che io non so niente. In effetti io sono solo un estranea che guarda da fuori, una realtà così apparentemente luminosa, le fotografie felici sparse sul tavolo, le pareti tappezzate di ricordi, che tuttavia non hanno nulla a che vedere con il presente. Inizio a comprendere la lingua e gli umori, gli andamenti di un’intimità che non mi appartiene, e forse per questo riesco a percepirla oggettivamente…Non c’è nulla di pastello, anche in tutto questa illusoria bellezza.
Qui la gente parla molto, è estremamente aperta, parla facilmente anche degli altri. Non sempre bene. Perdo qualche parola nei discorsi, ma vivo le sensazioni, come un linguaggio silenzioso che mi fa andare oltre, ascoltare gli atteggiamenti, i movimenti…Penso alla mia famiglia. M.

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