venerdì 25 luglio 2008

Miami
1800 South Beach Ocean dr-Hallandale
26°piano-2605 appartamento-tower n°2

Arrivo a "casa". 26°piano di un complesso residenziale che da direttamente sull'oceano. Dalla vetrata che da sul balcone della sala lo vedo esterndersi all'infinito, lo sento...mi chiedo come è possibile essere proprio qui. Daniel mi chiama e mi chiede se va tutto bene, se ho bisogno di altro. Mi chiedo: perchè fa tutto questo per me? Questo posto è meraviglioso, io qui, sola ho tutto ciò di cui ho bisogno adesso: me stessa-null'altro-nessuno. Una stanza bianca, con un letto bianco, un arredamento ultra moderno-minimal-che è amato da quella parte di me che ama l'essenziale, l'eleganza, poi c'è l'altra che ama il vissuto, le case con una loro storia, un tavolo enorme di legno pieno di cose-dualismo che mi completa.
Il profumo dell'oceano è enebriante. Esco a cercare un negozio per comprare qualcosa da mangiare e la scelta è molto ristretta. 7 eleven dietro l'angolo, opto per una birra, dell'acqua, un insalata, del latte, dei biscotti, una salsa piccante e delle tortillas chips e del the.

Decido di uscire ma la strada è lunghissima, circondata lungo il suo perimetro da un residence dietro l'altro. L'autobus non ha l'orario delle fermate. Chiedo ad un ragazzo quanto dista Miami Beach e lui mi consiglia di non andarci da sola di notte, sopratutto in quella strada, che mi porterebbe in bici ma non ha la sella dietro. Lui è russo e mi chiede di dirgli qualcosa in Italiano..."Io sono di Firenze". Sorrido dentro di me per il fatto che da quando sono qui e la gente mi chiede dove vivo dica sempre "Firenze".
Torno verso "casa" per perlustrare la zona, domani cercherò il modo di andare a Miami beach.
Scopro, dopo essermi persa per cinque minuti tra le tre torri, vagando in su e in giù con un ascensore che scende troppo velocemente e sale altrettanto rapidamente, che le piscine stanno al 7°piano, la spa al 4°, poi ci sono le palestre nell'altro edificio: e l'oceano profuma sempre, si sente ovunque vai, mentre cammino sul perimetro di una piscina e penso che domani all'alba mi ci voglio buttare... nell'oceano che è lì. Ed io qui, a due passi.

Bolle l'acqua del the.

Penso all'ultima sera prima di partire.
E' come se con questo viaggio qualcuno mi avesse dato la possibilità di ricostruirmi, rafforzarmi, una forza che non sapevo dove trovare....e non posso non svegliarmi alla mattina che sia qui dinannzi all'oceano, o a New york in un ostello con Mary, o all'harvard club, o nella casa sul mare a Cape Cod e pensare che tutto ciò che stò trovando qui è me stessa, lontana e vicina al punto giusto. Sola nel giusto modo, con nuovi sguardi, nuove conversazioni che si riflettono in quelle che ho lasciato e che ho voglia di riprendere. Perchè è come se la mia vita fosse in affitto qui, e non è male, per camminare, scrivere, fotografare, pensare, chiacchierare con nuove parole, trovare nuovi punti di vista e rafforzarmi. Perchè sò cosa voglio, e un brivido mi percorre tutta. ma al di là di tutto sento che ci sono, che ci posso essere, e questo è fondamentale.

M.

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